Prodotti tipici

Fagiolo Borlotto nano Levada

Fagiolo Borlotto nano Levada

Storia

I primi fagioli (Vigna sinensis o unguiculata) erano originari dell’Africa subsahariana, mentre i borlotti, i cannellini e tutti gli altri innumerevoli tipi vennero importati dall’America. La specie dei fagioli americani, originaria del Messico e Guatemala e scientificamente chiamata Phaseolus vulgaris, si diffuse rapidamente in Europa, fino a soppiantare quella africana. Nella nostra regione l’introduzione di questo legume non fu facile, soprattutto per via delle credenze secondo le quali il fagiolo era scarsamente digeribile. Se riuscì lentamente a ritagliarsi un posto tra i prodotti coltivabili, fu perché consentiva la consociazione con altre colture, permettendo agli agricoltori di ricavare dallo stesso appezzamento un maggior volume di prodotto. Tra le molte varietà di fagioli coltivati in Veneto ha un posto particolare il fagiolo Borlotto Nano Levada. Questo particolare tipo di legume faceva parte della coltura agraria pedemontana già ad inizio secolo, quando veniva coltivato in file intercalari al mais oppure tra i filari dei vigneti in consociazione con la patata. Lo sviluppo maggiore si è avuto negli anni ’60 e ’70, in concomitanza con quello di altre colture orticole. Il fagiolo Levada è promosso da vari enti, tra i quali la Pro Loco di Camalò, in abbinamento alla Rassegna dei vini Triveneti, la Pro Loco Montelliana con la fiera d’autunno, ed il comune di Onigo di Pederobba dove ai primi di settembre si svolge la festa del “Borlotto nano Leveda” con l’esposizione di prodotti orticoli locali.

Descrizione del prodotto

Il fagiolo di Levada si presenta come una leguminosa con portamento eretto, dai baccelli lunghi tra i 15 e i 17 cm, appiattiti e screziati di rosso su un fondo bianco crema. I fagioli all’interno variano in numero di sei a otto e si presentano di buone dimensioni, rotondeggianti e allungati, con una caratteristica buccia molto sottile di colore bianco screziato di rosso. Con la cottura produce un brodo chiaro ed acquista un sapore delicato. Il prodotto è particolarmente apprezzato perché coltivato con limitati trattamenti antiparassitari.

Processo di produzione

Secondo le metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura questo fagiolo richiede un terreno ben preparato, livellato e rullato, privo di ristagni, con temperature per lo sviluppo comprese fra i 20 e i 30°C. La semina va dai primi di aprile fino a luglio, mentre la raccolta comincia da metà luglio e si protrae fino a metà settembre. Nel periodo della raccolta il fagiolo può essere acquistato fresco in baccello mentre nel resto dell’anno viene conservato in locali non umidi e ben areati e venduto secco, spesso confezionato in rustici sacchetti di juta del peso di un chilogrammo.

Reperibilità

Reperibile nel periodo di produzione: luglio, agosto e settembre.

Usi

Il fagiolo borlotto Nano di Levada è ottimo per la preparazione di zuppe e minestre. Piatti tipici: Pasta e fagioli, fagioli in salsa, fagioli in umido con guanciale.

Levada

E’ un piccolo borgo del comune di Pederobba, che per secoli ha riservato la sua terra migliore alla coltivazione dei cereali e dei legumi. Proprio questa terra si è rivelata ottimale per la produzione del fagiolo. Trovandosi al centro di un’area dedita alla sua coltivazione, è stata scelta per darne il nome.

Il fagiolo “Borlotto Nano Levada” è divenuto quindi un prodotto tipico e un interessante prodotto di nicchia all’interno del paniere della Marca trevigiana. Lo stretto legame tra uomo e terra trova nel fagiolo uno dei prodotti più tipici della tradizione contadina veneta. Proprio per tutelare e valorizzare questo prodotto è nata la Confraternita del fagiolo, come sodalizio per ridare dignità e spessore storico-culturale a questo ortaggio di grande interesse nel passato e ora tornato di grande attualità nella cucina dei migliori ristoranti, che lo abbinano a una ricca varietà di piatti.

Confraternita del fagiolo

La Confraternita del fagiolo si è subito distinta allargando la produzione del borlotto nei comuni di Pederobba, Cavaso, Cornuda e Crocetta, interessando alla coltivazione un’area di 60 ettari, in una zona posta tra il Monte Grappa, il Piave ed il Montello. Il Borlotto Nano trova qui, lungo la sponda del Piave, un clima e un terreno adatti, che ne esaltano le qualità organolettiche. La produzione si aggira sui 6.000 quintali l’anno di prodotto fresco, commercializzato per la maggior parte sui mercati di Padova e Treviso o direttamente presso le stesse aziende produttrici. La produzione è tutta incentrata sulla qualità, perchè il Borlotto Nano Levada, ricco di fibre e di proteine e povero di grassi, è un elemento essenziale della dieta mediterranea, rivalutata in questi ultimi tempi da dietologi e medici. Il fagiolo Levada produce un brodo chiaro, molto apprezzato dai consumatori e dai migliori ristoratori.

Per assaporare e far degustare al pubblico il fagiolo di questa terra, ogni anno viene organizzata, nel mese di settembre, la Festa del fagiolo, a Covolo dalla Proloco Covolo in collaborazione con il Comune di Pederobba e la Confraternita del Fagiolo, con stand gastronomici, dove assaggiare i fagioli nelle diverse ricette.


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